Proteggere la megafauna

La prima missione di Monaco Explorations a Madeira, nel settembre 2017, si è concentrata su uno dei mammiferi marini oggi più a rischio di estinzione nel mondo. La preoccupante situazione della foca monaca del Mediterraneo(Monachus monachus) riflette lo stato della maggior parte delle popolazioni di grandi predatori del mondo, sia a terra che in mare. Studiarli e conservarli è diventato essenziale per preservare l’equilibrio naturale.

Megafauna?

Il termine comprende tutti i mammiferi, le tartarughe, le razze, gli squali e i pesci ossei, per non parlare degli uccelli marini che popolano i mari. Come per i coralli, lo stato di queste popolazioni animali è uno dei principali indicatori della salute degli oceani e della biodiversità marina.

Banca Barracuda. Malpelo. Colombia © Olivier Borde. Esplorazioni di Monaco.

Al centro dell'immagine, tre esemplari di cernia del cuoio, Dermatolepis dermatolepis. Malpelo. Colombia.
Frédéric Buyle. Esplorazioni di Monaco.

Branco di balene pilota dalle pinne corte in acque aperte, Globicephala macrorhynchus. Madeira © Olivier Borde. Esplorazioni di Monaco.

Cernia gigante, Epinephelus marginatus. Madeira © Frédéric Buyle. Esplorazioni di Monaco.

Foca monaca del Mediterraneo. Madeira © Frédéric Buyle. Esplorazioni di Monaco.

Tartaruga verde, Chelonia mydas. Anses d'Arlet. Martinica © Fabien Lefebvre. CNRS/IPHC.

Tursiopi in mare aperto, incontro al sub © Frédéric Buyle. Esplorazioni di Monaco.

Previous slide
Next slide
Squali martello Halicorne, Sphyrna lewini. Malpelo. Colombia © Frédéric Buyle. Esplorazioni di Monaco.

Grandi predatori marini in declino

Sottoposte a numerose pressioni umane, come la pesca eccessiva e illegale, la riduzione degli habitat naturali, l’inquinamento acustico e da plastica e l’aumento del traffico marittimo, la maggior parte delle specie di megafauna marina è in regolare e massiccio declino da circa cinquant’anni. I grandi predatori, al vertice della rete alimentare, svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione dell’equilibrio sottomarino e delle relazioni preda/predatore.

Un rischio: l'effetto a cascata

La scomparsa dei predatori di vertice crea uno squilibrio che si diffonde ai livelli trofici inferiori, come è stato dimostrato dagli scienziati, ad esempio nei casi di sovrasfruttamento: quando i grandi predatori vengono pescati fino all’esaurimento della risorsa, gli esseri viventi del livello immediatamente inferiore si sviluppano in modo incontrollato, troppo per la risorsa costituita dalle loro prede, che consumano fino all’esaurimento. Non avendo più cibo, diminuiscono… e così via.

Isole isolate e montagne sottomarine: gli ultimi rifugi?

Le isole e le montagne sottomarine sperdute in mezzo all’oceano sono mete di studio particolarmente ambite da Monaco Explorations. Gli inventari della biodiversità effettuati durante le missioni sembrano dimostrare che i grandi predatori vi hanno trovato rifugio, anche in profondità, lontano dall’uomo, e sono in grado di adattare il loro comportamento e il loro modo di vivere per rimanere fuori dalla portata della pressione umana… Un’ipotesi che resta da confermare.

Razze aquile ocellate o razze leopardo, Aetobatus narinari. Malpelo. Colombia. Frédéric Buyle. Esplorazioni di Monaco.
Branco di tursiopi, Tursiops truncatus. Adulti e giovani, accompagnati da una cenerina, Calonectris diomedea, al largo di Madeira. Olivier Borde. Esplorazioni di Monaco.

Il Principato in azione

Il Principato di Monaco sostiene e sviluppa numerosi programmi in tutto il mondo per contribuire alla protezione sostenibile della megafauna e per acquisire le risorse necessarie per raggiungere questo obiettivo: Progetti della Fondazione Principe Alberto II per la protezione della foca monaca o dello squalo balena, la recente apertura di una Centro di cura delle tartarughe marine presso il Museo Oceanografico e la sensibilizzazione degli utenti del mare.